Pulizia del colon (Enteroclisma o Clistere)

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Metà delle persone, che dicono di essere in buona salute, portano continuamente con sé, fin dall’infanzia, parecchi chili di sostanze mai eliminate. Una buona evacuazione al giorno non ha alcun significato.
(Prof. Amold Ehret)

L’importanza dell’intestino nei processi di difesa dell’organismo è oggi unanimamente riconosciuta ed esso viene a ragione considerato come un vero e proprio organo immunitario, probabilmente il più importante.
Per ripristinare e conservare uno stato di buona salute occorre seguire tre regole:

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Ripulire l’intestino e normalizzarne le funzioni.
  • 
Correggere l’alimentazione.
  • 
Praticare più movimento.

Negli anni, accumuliamo scorie intestinali, anche se il nostro transito è regolare. Tali scorie vengono chiamate “incrostazioni fecali” e rivestono le pareti del colon pregiudicandone il corretto funzionamento. Vi sono due metodi per ripulire bene l’intestino dalle incrostazioni: il primo e più semplice tra i due metodi è l’enteroclisma o clistere che si può attuare autonomamente a casa propria, mentre il secondo è l’idrocolonterapia che dev’essere attuato in appositi centri specializzati.
Il nostro intestino, la cui estensione è di circa 200-300 metri quadrati, rischia spesso di non funzionare correttamente a causa delle incrostazioni fecali che nel tempo facilitano l’irritazione della mucosa, con conseguenti disturbi digestivi. Il prolungato contatto delle tossine con la mucosa ne facilita il riassorbimento nel circolo sanguigno: tali sostanze dannose possono causare l’insorgenza di problemi epatici, di dermatiti, di dolori articolari o di cefalee e di disturbi all’apparato uro-genitale. Le incrostazioni provocano inoltre fenomeni di malassorbimento delle sostanze nutritive e disbiosi (alterazione della flora intestinale) e delle patologie ad essa collegata. Il lavaggio del colon è quindi indicato non solo per chi soffre di disbiosi e delle patologie associate, ma anche a chi soffre di stress in quanto studi hanno dimostrato la relazione tra disagi psicologici e disturbi funzionali a livello dell’intestino.
CHE COS’È L’ENTEROCLISMA?
Il clistere è una pratica salutare molto utile citata per la prima volta in un documento egizio che risale a 3500 anni fa, è delicato e permette di pulire il colon in brevissimo tempo. Per farsi un clistere occorre l’apposito sacco che si acquista in farmacia; bisogna usare la cannuccia piccola perché quella grande serve per fare le irrigazioni vaginali. In alternativa si possono usare le perette grandi.

L’enteroclisma è una pratica utilissima in tutte le patologie, dalle più banali alle più gravi, in quanto depura l’organismo accelerando i tempi di eliminazione delle sostanze tossiche. Con questa pratica, il nostro corpo risparmia grandi quantità di energia che può dedicare all’autoguarigione. Per un litro d’acqua usate la dose di 20-30 g di sale marino integrale (non sale raffinato, non sale marino iodato, ma sale marino integrale, di preferenza acquistato in erboristeria o in un negozio di alimentazione biologica; il sale da cucina normale è squilibrato e quindi nocivo). Sciogliete il sale in un infuso di camomilla. Potete aggiungere un cucchiaio da minestra di miele e uno di olio di oliva (la camomilla e l’olio d’oliva non sono indispensabili, il miele è molto consigliato, purché sia un miele di buona qualità). Dato che uno degli ingredienti è il sale marino integrale, questa procedura consente anche all’organismo, tramite le pareti del colon discendente, di scegliere i minerali di cui ha bisogno. Da un punto di vista pratico, l’ideale è il dispositivo per clisteri con “vaschetta” che si attacca in alto e che permette al liquido di scendere per effetto della forza di gravità. In alternativa, usate una peretta, avendo cura di procedere con delicatezza. Ungere leggermente il beccuccio o l’ano con una crema neutra che faciliti l’introduzione del beccuccio.
La posizione ideale è quella prona, con uno o due cuscini sotto la pancia; in alternativa ci si può sdraiare sul fianco destro, in posizione fetale. Si dovranno eseguire due o tre clisteri successivi perché generalmente il primo viene presto rigettato dal corpo.
Se arriva un po’ di mal di pancia provare a resistere una decina di secondi e facilmente scomparirà perché l’acqua supererà il blocco procedendo oltre, se invece non scompare interrompere per qualche secondo il flusso dell’acqua ed eventualmente scaricarsi.
Cercate di tenerlo in pancia per almeno un quarto d’ora, coricandovi sul lato destro. Se lo stimolo a scaricare non è immediato, sempre restando sdraiati in posizione supina o sdraiati su un fianco in posizione fetale, approfittatene per fare movimenti muscolari con la pancia (tipo danza del ventre), o per massaggiarvi la zona del colon (cioè il perimetro della pancia in senso antiorario) per far risalire il liquido attraverso la massa fecale. La temperatura del clistere dev’essere quella corporea (circa 36 gradi C, cioè non troppo alta né troppo bassa). Se il clistere è troppo salato, lo stimolo di rigetto potrebbe essere immediato. Questo può essere utile per provocare la defecazione in caso di blocchi intestinali o di forte costipazione. In questo caso, fate un primo clistere ad alto dosaggio (50 g di sale per litro), un secondo a dosaggio medio (30 g per litro) e un terzo a dosaggio fisiologico (10 g per litro).
Può succedere che l’acqua del clistere venga assorbita dal corpo. Non preoccupatevi, fidatevi del vostro corpo, sa quel che fa. Forse soffrivate di una carenza di liquidi…

CON QUALE FREQUENZA VA EFFETTUATO ?
La frequenza, nelle costipazioni gravi, è di due clisteri al giorno, per tre giorni, meglio a digiuno o due-tre ore dopo i pasti, terminando almeno mezz’ora prima dei pasti.
Nel caso in cui desideriate fare clisteri per l’igiene intestinale, cominciate con un clistere al giorno per tre giorni di seguito, proseguite con un clisteri ogni due giorni, per un totale di 6 clisteri dall’inizio. Ciò è in genere sufficiente per pulire abbastanza bene le pareti intestinali. Passate poi a una frequenza settimanale o all’applicazione ogni volta che ne sentite il bisogno.

PRECAUZIONI O CONTROINDICAZIONI?

Se viene effettuato come descritto non esistono controindicazioni di sorta e i risultati sulla motilità intestinale saranno immediati, ma nei primissimi giorni potrebbe comparire un lieve mal di testa frontale e la lingua potrebbe presentarsi più patinata del solito: è tutto normale e non c’è da spaventarsi. Per facilitare lo scioglimento delle incrostazioni fecali è utilissimo bere per tutti i 6 giorni, al mattino a digiuno, il succo spremuto di un limone messo in un bicchiere ed aggiunto di acqua tiepida ed eventualmente un cucchiaino di zucchero grezzo di canna o di miele vergine integrale.
Inoltre è fondamentale avere un’alimentazione molto ricca di verdura fresca sia a pranzo che a cena, lasciando i carboidrati per il pranzo e tenendo le proteine per la sera. A colazione privilegiate un giorno solo frutta (possibilmente di un solo tipo e a volontà ), un giorno uno yogurt con una banana. Si ricorda che per mantenerne gli effetti benefici sulla distanza è necessario esaminare la dieta con uno specialista e lo stile di vita, al fine di correggere eventuali abitudini scorrette.